Aconcagua - 2001
Punta culminante del sud America, si trova in Argentina nella provincia
di Mendoza, nell'ovest del Paese, alla latitudine di Santiago del Cile.
La salita per la via normale, sul versante nord, pur non presentando
vere difficoltà alpinistiche non è da sottovalutare. La zona è il punto
d'incontro di correnti d'aria che creano improvvise e violente bufere di
vento facendo scendere la temperatura ai valori più bassi anche nelle
stagioni più calde.
Siamo partiti da Milano il 26 novembre 2001 con destinazione Santiago la capitale del Cile. Ci accoglie un clima torrido e umido; l'estate australe è alle porte e volentieri ci lasciamo alle spalle le giornate umide e fredde di casa nostra. La spedizione era composta da 7 Alpinisti e 2 Guide, io e Danilo Garin, entrambi appartenenti alla Società delle Guide Alpine di Valgrisenche gli altri sette sono Fabrizio, Patrizio e Giacomo (padre e figlio), Alfredo e Marina, Giuseppe e Nada. Dopo una decina di giorni tra avvicinamento a Plaza de Mulaz quota 4200 e acclimatamento arriva il giorno fatidico la conquista della "CUMBRE" a 6962 mt.
Il 5 dicembre in un giorno dedicato all'acclimatamento tento di salire il più possibile per capire meglio i vari passaggi. Alle ore 15.00 con grande fatica per la poca preparazione alla quota ma con ottime condizioni meteo posavo piede sulla cima più alta del Sud America. Mi resi subito conto che la salita era molto dura ma è alla portata dei miei compagni.
Dopo un giorno di riposo, si pianifica la salita decisiva per tutti, chi affronterà la salita con un campo solo e chi ne farà due in base alle proprie condizioni fisiche; siamo fortunati... persiste un'alta pressione che, come ci rassicurano le guardie del parco, durerà il tempo necessario per concludere la spedizione. L'indomani nel pomeriggio intorno alle 14 con gli zaini carichi di speranze partiamo per il campo 1. La salita non comporta fatica, ci accorgiamo del buon lavoro di acclimatamento svolto nei giorni precedenti. Alla sera in ogni tenda si prepara la cena avendo come sfondo un tramonto mozzafiato.
Danilo e Giacomo partono alle 8,00 per raggiungere la cima alle 14,00, noi altri col sorgere del sole smontiamo due tende al campo 1 per piantarle al campo II detto Berlin situato a 5800m dove dormiremo l'ultima notte prima della cima. Alle 7.30 si fa colazione... Con fatica da parte di tutti si inizia la salita, la temperatura è buona e con assenza di vento (cosa rara per l'Aconcagua) con pazienza, tenacia e con un grande sforzo fisico e psicologico arriva in vetta, con me Alfredo e la bravissima Marina.
Dopo il rituale delle "foto della cima" iniziamo a scendere; trecento metri sotto incredulo mi vedo dinanzi Fabrizio che con il suo passo lento ma costante sta per arrivare in cima, lascio intenti nella propria discesa Alfredo e Marina e accompagno Fabrizio nel suo sforzo per raggiungere l"a Cumbre"... lo incito... ormai è arrivato, mancano pochi metri al suo sogno e alle ore 16.00 piangendo tocca la cima... La giornata non è fortunata per Nada, Giuseppe e Patrizio che si devono accontentare di raggiungere i 6400 mt.
Nella stessa giornata scendiamo tutti al campo base dove ritroviamo Danilo e Giacomo immersi in un lago gelato a gustarsi un caldo bagno (a sentir loro). Quella sera il tramonto sulla "sentinella di pietra" è stato eccezionale!
Siamo partiti da Milano il 26 novembre 2001 con destinazione Santiago la capitale del Cile. Ci accoglie un clima torrido e umido; l'estate australe è alle porte e volentieri ci lasciamo alle spalle le giornate umide e fredde di casa nostra. La spedizione era composta da 7 Alpinisti e 2 Guide, io e Danilo Garin, entrambi appartenenti alla Società delle Guide Alpine di Valgrisenche gli altri sette sono Fabrizio, Patrizio e Giacomo (padre e figlio), Alfredo e Marina, Giuseppe e Nada. Dopo una decina di giorni tra avvicinamento a Plaza de Mulaz quota 4200 e acclimatamento arriva il giorno fatidico la conquista della "CUMBRE" a 6962 mt.
Il 5 dicembre in un giorno dedicato all'acclimatamento tento di salire il più possibile per capire meglio i vari passaggi. Alle ore 15.00 con grande fatica per la poca preparazione alla quota ma con ottime condizioni meteo posavo piede sulla cima più alta del Sud America. Mi resi subito conto che la salita era molto dura ma è alla portata dei miei compagni.
Dopo un giorno di riposo, si pianifica la salita decisiva per tutti, chi affronterà la salita con un campo solo e chi ne farà due in base alle proprie condizioni fisiche; siamo fortunati... persiste un'alta pressione che, come ci rassicurano le guardie del parco, durerà il tempo necessario per concludere la spedizione. L'indomani nel pomeriggio intorno alle 14 con gli zaini carichi di speranze partiamo per il campo 1. La salita non comporta fatica, ci accorgiamo del buon lavoro di acclimatamento svolto nei giorni precedenti. Alla sera in ogni tenda si prepara la cena avendo come sfondo un tramonto mozzafiato.
Danilo e Giacomo partono alle 8,00 per raggiungere la cima alle 14,00, noi altri col sorgere del sole smontiamo due tende al campo 1 per piantarle al campo II detto Berlin situato a 5800m dove dormiremo l'ultima notte prima della cima. Alle 7.30 si fa colazione... Con fatica da parte di tutti si inizia la salita, la temperatura è buona e con assenza di vento (cosa rara per l'Aconcagua) con pazienza, tenacia e con un grande sforzo fisico e psicologico arriva in vetta, con me Alfredo e la bravissima Marina.
Dopo il rituale delle "foto della cima" iniziamo a scendere; trecento metri sotto incredulo mi vedo dinanzi Fabrizio che con il suo passo lento ma costante sta per arrivare in cima, lascio intenti nella propria discesa Alfredo e Marina e accompagno Fabrizio nel suo sforzo per raggiungere l"a Cumbre"... lo incito... ormai è arrivato, mancano pochi metri al suo sogno e alle ore 16.00 piangendo tocca la cima... La giornata non è fortunata per Nada, Giuseppe e Patrizio che si devono accontentare di raggiungere i 6400 mt.
Nella stessa giornata scendiamo tutti al campo base dove ritroviamo Danilo e Giacomo immersi in un lago gelato a gustarsi un caldo bagno (a sentir loro). Quella sera il tramonto sulla "sentinella di pietra" è stato eccezionale!