Mc Kinley - 2009

Anchorage, 3 giugno '09
E’ finita anche questa avventura in Nord America, le condizioni metereologiche che abbiamo incontrato hanno condizionato tantissimo le nostre scelte, dopo 10 giorni in attesa della finestra di bel tempo, ci siamo acclimatati salendo alcuni tratti sia della via West Rib che della West Butress. L’attesa è stata vana perché il bel tempo sperato non è arrivato, così  la programmata salita alla "Cassin Ridge” purtroppo non è stata possibile, fortissimo vento e temperature incredibili da -15 al campo base (medical camp 4300mt) ai – 40 dalla cima (6194 mt) ci hanno logorato fisicamente e demoralizzato psicologicamente. Da qui la decisione di salire la West Rib Cut-Off da parte mia e di Elia e la West Butress da parte di Marco F. e Matteo.
La West Rib Cup-Off è una via di misto non difficilissima ma con dei tratti di 3° su roccia e di pendii di neve e ghiaccio a 60% di pendenza. Siamo partiti molto tardi, circa le 13,00, dal medical camp, decisi, leggeri e veloci, per rimanere il più possibile al caldo in tenda, "se si può dire caldo a -15°!”. Siamo saliti in 5 ore e mezza, percorrendo i 1.800 metri di dislivello della via e siamo scesi lungo la via "normale” in circa 2 ore. Fortunatamente la via è situata sulla parte sud e i forti venti arrivano da nord e pertanto noi eravamo al riparo fino a circa 5800 metri, ma prima di mettere piede sulla vetta una tempesta di neve si è abbattuta su di noi, per un attimo panico assoluto, ma fortunatamente a poche centinaia di metri dalla cima i venti si sono calmati e ci hanno permesso di raggiungere la cima con il sole ancora alto sulla vetta. Alle 18,30 eravamo sulla vetta del Denali a quota 6194 metri.
Per Marco F. e Matteo la fortuna è stata meno clemente al colle Denali i venti  erano così forti che a malapena si poteva stare in piedi e pertanto hanno deciso di abbandonare la salita e ritornare al campo base.

Conclusioni
Come si potrebbe dire in gergo televisivo da telecronaca sportiva "Siamo saliti  bene ma non benissimo”,  con un po’ di autoironia un mio "VECCHIO amico” mi avrebbe detto "la via era un pò più in là!!!”. Un pò di sfortuna con la meteo, molto abbottonati sulle decisioni e possibili strategie per limitare il più possibili i rischi, hanno fatto sì che l’obbiettivo non sia stato raggiunto. Ma riflettendo posso affermare che mi hanno fatto molto piacere l’unione, l’affiatamento e la professionalità del gruppo, le decisioni sono state prese unilateralmente da tutti i quattro componenti della spedizioni. Spero che una spedizione di questo genere possa essere un trampolino di lancio per giovani alpinisti e per altre mete magari più "importanti”, perché nella vita bisogna sempre avere un sogno nel cassetto o una meta da raggiungere anche se a volte ti sembra impossibile sia poterli realizzare che raggiungere…