Cho Oyu - 1998
Nella primavera del 1998, con alle spalle l'esperienza maturata nella spedizione al Manaslu e con una voglia tremenda di riscattami, nel mese di aprile sono partito in compagnia di due alpinisti di fama mondiale, Abele Blanc e Waldemar Niclevic, per una spedizione estrema; il tentativo di salita in velocità di due ottomila il ShiSha Pangma 8048 mt. e il Cho Oyu 8210 mt. entrambi situati sull'altopiano Tibetano Cinese, al confine con il Nepal.
In puro stile alpino, privi di ossigeno e utilizzando due soli campi, la nostra spedizione ha avuto il successo sperato. Il 14 maggio del 1998 alle ore 11.30 posavamo piede sulla cima sud dello ShiSha Pangma (Punta Principale) 8048mt., e dopo uno spostamento di 100km in camion e 2 giorni di trekking, il 23 maggio alle ore 9.30 avevamo nelle mostre mani anche la cima del Cho Oyu 8210mt.
In puro stile alpino, privi di ossigeno e utilizzando due soli campi, la nostra spedizione ha avuto il successo sperato. Il 14 maggio del 1998 alle ore 11.30 posavamo piede sulla cima sud dello ShiSha Pangma (Punta Principale) 8048mt., e dopo uno spostamento di 100km in camion e 2 giorni di trekking, il 23 maggio alle ore 9.30 avevamo nelle mostre mani anche la cima del Cho Oyu 8210mt.
Stanco ma soddisfatto ero consapevole di aver compiuto una impresa importante; in soli 9 giorni di distanza avevo salito 2 dei 14 ottomila esistenti al mondo.
La nostra spedizione è riuscita grazie ad un stretto affiatamento fra me e Abele, legame profondo di un capirsi senza parlarsi, risultato di giornate e mesi vissuti insieme in condizioni estreme.