Kilimanjaro - 2004
È la più bella e famosa montagna d'Africa e non solo per esserne la più alta ma per la sua storia. Ai piedi dell' "Olimpo africano", scrittori, esploratori, studiosi, missionari hanno raccontato, esplorato, vissuto la vera Africa. Le grandi bellezze, il particolare fascino, la suggestione di un mondo tra i più selvaggi d'Africa fanno questa parte del continente la più ricercata, la più amata. Qui la natura è stata prodiga nel distribuire a piene mani particolari bellezze; attorno alla montagna più alta dell'Africa vi sono tutt'oggi i più grandi parchi ricchi di fauna e le genti più legate a questa terra, i Masai, i cui costumi e tradizioni tanto affascinano noi occidentali. La via Machame è forse la più bella salita al vulcano, lontano dalla folla che sale lungo la via normale. Per salire il Kilimangiaro basta essere dei buoni escursionisti, meglio se con precedenti esperienze in quota, in buona salute ed appassionati, attenti alle mille realtà naturali che questo ambiente unico al mondo sa offrire. A farmi compagnia in terra d'africa c'era mia moglie Barbara e due splendide persone e soprattutto simpatici compagni di avventure Carlo e Donatella entrambi Bresciani. Siamo partiti il 26 di dicembre 2004 per salire la montagna più alta d'Africa 5895mt.
La Tanzania meraviglioso paese a confine con il Kenya ci ha veramente stupito, innanzi tutto l'incontaminazione delle sue aree verdi estese per centinaia di chilometri con migliaia di animali di tutti i generi dal leone alle gazzelle o gli gnu per continuare con ippopotami ed elefanti africani, oasi e parchi meravigliosi. Tornando alla nostra ascensione di primo mattino si raggiunge in auto il Gate del Parco dove sono assegnati i portatori e le guide. Ha inizio il trekking lungo un sentiero ben marcato nella foresta. In circa cinque ore di salita, poco oltre la fascia boschiva, è posto il Rifugio Machame dove si pernotta, il nostro pernottamento è in tenda a due posti.
Su questa via non esistono rifugi agibili se non per i portatori, il nostro cuoco in collaborazione con la guida locale, che sul Kili è obbligatoria cercano di servirci e riverirci al massimo delle loro possibilità. Il secondo giorno la foresta è ormai ai nostri piedi e il sentiero punta verso ovest per raggiungere la piana di Shira dove sorge l'omonimo rifugio accanto al quale si pone il campo. Sono circa cinque o sei ore di facile cammino in costante salita. Ampia e panoramica vista sulla pianura soprattutto quando le luci del tramonto indugiano tra la vegetazione della savana. Il terzo e quarto giorno servono da acclimatazione, facili e non faticose le tappe di circa cinque ore, in lieve salita e discesa. L'itinerario si snoda lungo le pendici del Kilimanjaro e segue i canali che un tempo convogliavano la lava verso valle, spettacolari panoramiche sul cratere sovrastante e possibilità di arrivare alla base delle Lava Towers con una deviazione di circa tre ore. Il campo è posto in prossimità di un'estesa foresta di senesi, Rifugio Barranco 3900 mt. il giorno dopo di buon mattino si parte per la penultima tappa, una delle più belle e spettacolari di questo circuito sud del cratere.
Il sentiero si sviluppa dapprima in quota sotto le grandi colate di ghiaccio per infilarsi successivamente nella ripida valle sud-est Rif. Barafu 4600mt. Dopo un buon pasto caldo e con un cielo stellato e la luna splendente, siamo andati tutti a riposare in tenda, la partenza per la vetta si avvicinava.
Ore 00.15 con passo lento e costante la nostra marcia, sotto la luna che rifletteva luce propria, iniziava. Alle ore 05.30 la nostra avventura arrivava alla consacrazione del nostro obbiettivo, la temperatura che si aggirava a -5° circa ci teneva tutti svegli e attivi. In circa sei splendide e dure ore di marcia eravamo tutti in vetta al Kilimangiaro cima Hururu 5895 m. Un bravo va a barbara che non essendo allenata e preparata è giunta in vetta ancora pimpante e lucida e soprattutto senza patire l' alta quota. La discesa è stata suddivisa in due estenuanti giornate ma con la consapevolezza di essere stati sul tetto d'Africa.
La Tanzania meraviglioso paese a confine con il Kenya ci ha veramente stupito, innanzi tutto l'incontaminazione delle sue aree verdi estese per centinaia di chilometri con migliaia di animali di tutti i generi dal leone alle gazzelle o gli gnu per continuare con ippopotami ed elefanti africani, oasi e parchi meravigliosi. Tornando alla nostra ascensione di primo mattino si raggiunge in auto il Gate del Parco dove sono assegnati i portatori e le guide. Ha inizio il trekking lungo un sentiero ben marcato nella foresta. In circa cinque ore di salita, poco oltre la fascia boschiva, è posto il Rifugio Machame dove si pernotta, il nostro pernottamento è in tenda a due posti.
Su questa via non esistono rifugi agibili se non per i portatori, il nostro cuoco in collaborazione con la guida locale, che sul Kili è obbligatoria cercano di servirci e riverirci al massimo delle loro possibilità. Il secondo giorno la foresta è ormai ai nostri piedi e il sentiero punta verso ovest per raggiungere la piana di Shira dove sorge l'omonimo rifugio accanto al quale si pone il campo. Sono circa cinque o sei ore di facile cammino in costante salita. Ampia e panoramica vista sulla pianura soprattutto quando le luci del tramonto indugiano tra la vegetazione della savana. Il terzo e quarto giorno servono da acclimatazione, facili e non faticose le tappe di circa cinque ore, in lieve salita e discesa. L'itinerario si snoda lungo le pendici del Kilimanjaro e segue i canali che un tempo convogliavano la lava verso valle, spettacolari panoramiche sul cratere sovrastante e possibilità di arrivare alla base delle Lava Towers con una deviazione di circa tre ore. Il campo è posto in prossimità di un'estesa foresta di senesi, Rifugio Barranco 3900 mt. il giorno dopo di buon mattino si parte per la penultima tappa, una delle più belle e spettacolari di questo circuito sud del cratere.
Il sentiero si sviluppa dapprima in quota sotto le grandi colate di ghiaccio per infilarsi successivamente nella ripida valle sud-est Rif. Barafu 4600mt. Dopo un buon pasto caldo e con un cielo stellato e la luna splendente, siamo andati tutti a riposare in tenda, la partenza per la vetta si avvicinava.
Ore 00.15 con passo lento e costante la nostra marcia, sotto la luna che rifletteva luce propria, iniziava. Alle ore 05.30 la nostra avventura arrivava alla consacrazione del nostro obbiettivo, la temperatura che si aggirava a -5° circa ci teneva tutti svegli e attivi. In circa sei splendide e dure ore di marcia eravamo tutti in vetta al Kilimangiaro cima Hururu 5895 m. Un bravo va a barbara che non essendo allenata e preparata è giunta in vetta ancora pimpante e lucida e soprattutto senza patire l' alta quota. La discesa è stata suddivisa in due estenuanti giornate ma con la consapevolezza di essere stati sul tetto d'Africa.